Approfondimento sulla sindrome del bambino dimenticato e sull’amnesia dissociativa
Dal 1998, 12 bambini sono morti perché sono stati dimenticati all’interno di un’auto esposta al sole dai loro genitori o dai loro caregiver. L’ultimo tragico episodio si è verificato proprio ieri: un papà è andato al lavoro dimenticandosi di portare la propria figlioletta di 1 anno al centro estivo, lasciandola sola in macchina. Si moltiplicano i casi di bambini piccoli dimenticati nelle auto, suscitando ogni volta la stessa domanda: come è possibile? Non si tratta solo di negligenza o superficialità, ma di ciò che in campo psichiatrico viene definito Sindrome del Bambino abbandonato, un tipo di amnesia dissociativa che purtroppo riflette la realtà dei tempi odierni.
Definizione e caratteristiche dell’amnesia dissociativa
Come spiegato da Anna Oliverio Ferraris, l’amnesia dissociativa rappresenta una perdita temporanea della memoria riguardante eventi e informazioni personali, spesso scatenata da un forte trauma o stress. Nel caso dei genitori che si dimenticano dei loro figli in auto, la causa risiede in un sovraccarico mnemonico. Lo stress quotidiano, la miriade di pensieri che affollano la mente, la mancanza di consapevolezza della presenza del bambino, magari addormentato durante il tragitto, comportano questo genere di spegnimento momentaneo della memoria, che attiva una sorta di modalità automatica consentendo loro di fare le solite azioni senza pensarci. Ad esempio, per un genitore non abituato a fermarsi al centro estivo prima di recarsi al lavoro, questa tappa potrebbe facilmente sfuggire alla memoria.
Cause dell’oblio dei figli in automobile
Dall’analisi condotta da David Diamond, docente di psicologia presso l’Università della Florida del Sud a Tampa, emergono due aspetti cruciali della memoria di lavoro di una persona: la parte prospettica e quella semantica.
- La memoria prospettica ci aiuta a ricordare di effettuare determinate azioni in futuro,
- mentre la memoria semantica permette alle persone, ad esempio, di compiere tragitti abituali come quello dal lavoro a casa in modalità “pilota automatico”, giungendo a destinazione senza ricordare dettagli precisi del percorso.
Le memorie prospettiche e semantiche collaborano per aiutarci a introdurre cambiamenti nelle nostre abitudini, modifiche che dovrebbero includere azioni come “portare il bambino all’asilo” o “fermarsi per fare la spesa prima di rientrare a casa”, grazie anche alla memoria di lavoro, ovvero un sistema mnemonico temporaneo che conserva una quantità limitata di informazioni per un breve periodo di tempo, al fine di utilizzarle immediatamente.
Quando la memoria di lavoro si interrompe, ad esempio a causa di distrazioni o stress, si attiva uno spegnimento che può avere conseguenze drammatiche.
Per dirla semplicemente: “Dimenticare un figlio non è un segno di trascuratezza, bensì un problema mnemonico. È una questione di circostanze e potrebbe capitare a chiunque, indipendentemente da istruzione o status economico”.
Gli esperti individuano tre fattori di rischio determinanti:
- lo stress,
- la privazione del sonno,
- i cambiamenti nelle routine quotidiane.
Prevenire la sindrome del bambino dimenticato in auto
Quali strategie adoperare per non dimenticare un bambino in auto?
Per evitare queste tragedie, è fondamentale seguire alcune strategie:
- Impostare un promemoria sul telefono per confermare con il partner che il bambino è stato portato al nido;
- Utilizzare promemoria visivi, come ad esempio posizionare la borsa per pannolini o il cappello del bambino sul sedile anteriore;
- Collocare sul sedile posteriore lo zaino, il cestino del pranzo o la valigetta del lavoro.
Senza dubbio, il metodo migliore per evitare di dimenticare un bambino in auto è dotarsi di un dispositivo antiabbandono nel seggiolino, obbligatorio da diversi anni.
La legge è chiara: chi viene fermato mentre guida con un bambino sotto i 4 anni a bordo senza il dispositivo antiabbandono rischia una multa di oltre 300 euro, insieme alla decurtazione di 5 punti sulla patente. In caso di recidiva, si potrebbe incorrere anche nella sospensione della patente fino a 15 giorni.
