Le emozioni contrastanti che si vivono dopo l’ecografia morfologica durante la gravidanza possono generare preoccupazioni. Ma come affrontarle e cosa fare in caso di esiti negativi?
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Preoccupazione dopo l’ecografia morfologica
Emozioni contrapposte: la gravidanza porta con sé una serie di alti e bassi emotivi. Tra i momenti più critici ci sono quelli che precedono il parto e quelli in cui vengono eseguiti esami specifici come l’amniocentesi o l’ecografia morfologica. La paura più grande è quella legata al timore di eventuali complicazioni o malformazioni nel nascituro. Ma come affrontare la preoccupazione dopo l’ecografia morfologica? Cosa si può scoprire durante questa procedura?
Prima di tutto è essenziale comprendere l’importanza e il significato dell’ecografia morfologica, che spesso genera tantissimi dubbi.
L’esame di ecografia morfologica è un test diagnostico non invasivo che utilizza ultrasuoni per ottenere immagini dettagliate del feto. Si tratta di una procedura più approfondita e precisa rispetto alle ecografie di routine: il medico prende molte misurazioni per valutare la crescita fetale e studia l’anatomia dei principali organi e delle strutture corporee del feto (come cuore, cervello, colonna vertebrale, arti e organi genitali), verificando la presenza di eventuali anomalie strutturali.
Questo tipo di ecografia viene generalmente effettuato tra la 20ª e la 22ª settimana di gestazione.
L’ecografia morfologica può evidenziare diverse anomalie o malformazioni, alcune delle quali possono essere corrette con successo dopo la nascita, mentre altre necessitano di interventi medici immediati o possono influenzare la decisione dei genitori riguardo alla prosecuzione della gravidanza. Proprio per la sua rilevanza, i futuri genitori possono vivere con ansia e preoccupazione questo momento.
Alcune delle condizioni che possono essere rilevate durante l’ecografia morfologica includono difetti cardiaci, anomalie cerebrali, difetti della parete addominale, anomalie degli arti e anomalie dell’apparato urinario.
Livello di affidabilità dell’esame
Studi dimostrano che l’ecografia morfologica ha una sensibilità superiore al 90% nel rilevare anomalie fetali significative. Nonostante l’alta affidabilità di questo esame, non è infallibile al 100% nell’escludere anomalie congenite nel feto.
Alcune di queste anomalie potrebbero non essere visibili durante l’esame stesso e potrebbero essere individuate solo in seguito, in altre fasi della gravidanza o dopo la nascita del bambino.
A causa di questi limiti e dei possibili falsi positivi, l’ecografia morfologica può provocare ansia e preoccupazione.
Gestire le emozioni dopo l’ecografia morfologica
Dopo l’ecografia morfologica è comune sperimentare un mix di emozioni contrastanti: dalla felicità (magari perchè si è scoperto il sesso del bambino) al sollievo, ma anche alla preoccupazione e all’ansia per la salute del piccolo. È del tutto normale vivere queste emozioni!
Il ruolo del ginecologo è cruciale in questo contesto: è importante rivolgersi a lui per risolvere dubbi e timori. Il medico sarà in grado di fornire rassicurazioni e spiegazioni dettagliate riguardanti eventuali problematiche evidenziate dall’ecografia. Evitiamo di trarre conclusioni affrettate o farsi prendere dalla paura: non diamo per scontato che la moroflogica sia stata negativa e che quindi ci si debba privare del proprio bambino.