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Ecco una favola lunga per bambini riguardo la gestione dell’emozione della tristezza:
In un colorato villaggio chiamato Arcobaleno, viveva un bambino di nome Leonardo. Leonardo era noto per il suo sorriso contagioso e la sua curiosità infinita. Tuttavia, un giorno, un’imprevista tristezza cominciò a sopraffarlo.
Un mattino, il sole sorse con un’aria insolitamente grigia, facendo sentire Leonardo un senso di malinconia. Nonostante gli sforzi dei suoi amici e dei suoi genitori per farlo sorridere, Leonardo rimase immerso nella sua tristezza. I suoi occhi che una volta brillavano di gioia sembravano ora coperti da una nuvola oscura.
Un vecchio saggio del villaggio, il signor Gufo, sentendo parlare della situazione di Leonardo, decise di aiutarlo. Si avvicinò al giovane e gli disse: “Leonardo, nelle foreste profonde dell’Arcobaleno si nasconde la Tristezza Incantata. Dicano che chi riesce a trovare e affrontare questa tristezza, potrà scoprire un potere dentro di sé che lo aiuterà a gestire le emozioni.”
Incuriosito, Leonardo si mise in cammino verso le foreste profonde. Attraversò fiumi e montagne, finché non arrivò davanti a una vecchia quercia. Qui, incontrò un piccolo gufo, un pulcino timido con grandi occhi tristi. Il pulcino si presentò come Ollie e gli raccontò della Tristezza Incantata, che aveva catturato il suo cuore.
Leonardo e Ollie divennero amici e insieme intrapresero un viaggio attraverso la foresta per trovare la Tristezza Incantata. Lungo il percorso, incontrarono creature magiche che rappresentavano diverse emozioni: Felicia la Felicità, Timmy la Rabbia e Bella la Paura. Ognuna di loro aveva un consiglio prezioso su come affrontare le proprie emozioni.
Finalmente, giunsero davanti a un lago circondato da fiori di loto. Lì, incontrarono la Tristezza Incantata, una creatura maestosa con occhi lucenti e ali argento. Leonardo sentì un nodo in gola e lacrime riscendere, ma questa volta non si tirò indietro. Si avvicinò alla Tristezza e disse con voce ferma: “So che sei qui per insegnarmi qualcosa. Voglio imparare.”
La Tristezza Incantata sorrise dolcemente e iniziò a raccontare la sua storia. Spiegò che la tristezza era un’emozione naturale e che poteva essere un insegnante potente. Insegnava empatia, resilienza e la bellezza di apprezzare la felicità quando ritornava. La Tristezza Incantata donò a Leonardo una piuma d’argento, simbolo del suo coraggio nel l affrontare l’emozione.
Tornato al villaggio, Leonardo condivise la sua avventura e il suo nuovo sapere con gli amici e la famiglia. Ogni volta che si sentiva triste, prendeva la piuma d’argento e si ricordava delle lezioni apprese. La sua tristezza non scomparve del tutto, ma imparò a gestirla e a trasformarla in crescita personale.
Da allora in poi, Leonardo non aveva paura di affrontare la tristezza. Sorrideva con il cuore, sapendo che ogni emozione faceva parte della sua storia. E così, il villaggio di Arcobaleno imparò che la gestione delle emozioni, anche la tristezza, poteva condurre a una vita più ricca di colore e significato.